Dialoga con l’autrice Giuseppina De Marco, docente Liceo “A.Gatto” – Agropoli

“Una tazzina gigante incastrata nel monte” per la bambina, “una grossa lapide alla fine del mondo”, per la vecchia. Così la chiamano. Quella casa nella scogliera a picco sul mare, laboratorio di ceramiche, culla d’arte e rifugio, in un’isola sospesa tra realtà e sogno, che è insieme sfondo e protagonista.
Due donne, un uomo che come stella polare guiderà il loro viaggio da un’isola all’altra, una storia affidata a pergamene sigillate in bottiglie di vetro consegnate alle correnti del mare, un segreto che sanguina come ferita aperta e un mistero che riapre i conti con il passato e le porte di un cuore rimasto chiuso per troppo tempo.
Uno stile poetico, delicato, a tratti feroce, come la vita. Un romanzo che sfugge a ogni classificazione, come la vita.
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