Agropoli 2019

Mese: Agosto 2019 (Pagina 1 di 3)

Serata filosofica

Platone, Aristotele e la tradizione platonica“.

La serata, organizzata con il patrocinio della Società Filosofica Italiana, sezione napoletana Giambattista Vico, sarà introdotta da Lidia Palumbo, docente UNINA e moderata da Federico M. Petrucci, docente UNITO.

Interverranno: Franco Ferrari, docente UNISA e UNIPV; Bruno Centrone, docente UNIPI; Anna Motta, docente Freie Universitaet di Berlino.

Gad Lerner

Interviene Alfonso Andria, Presidente Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali

“Buoni e Cattivi. Quando la politica distribuisce le pagelle (al posto della scuola)”, questo il titolo dell’incontro – dibattito tenuto dal giornalista, saggista, conduttore Gad Lerner.

Moderatore della serata Afonso Andria, già Senatore e Presidente della Provincia di Salerno, oggi Presidente del Centro universitario Europeo per i Beni Culturali.

Lucrezia Lerro

Dialoga con l’autrice Roberto Scola, giornalista

Più lontano di così, La nave di Teseo, 2019

Leda è ossessionata fin da bambina dalla fotografia di suo zio Luigi, morto prematuramente a diciannove anni. Ripercorrendo le tracce della fine del ragazzo, troverà una storia sommersa e affronterà le verità che la sua famiglia ha nascosto per tanti anni. Per placare i fantasmi che la perseguitano, Leda inizia un’indagine che la porterà a Francesca, la zia di Luigi, la donna che gli ha sparato. Perché la vicenda è stata occultata dalla sua famiglia? Le lettere dello zio, le fotografie, i diari, i proiettili, i verbali l’aiuteranno a capire. Così, nell’archivio di Rebibbia a Roma, scopre uno scenario inaspettato, le prove vive dell’omicidio. Con l’avanzare delle ricerche, la vita di Leda sembra intrecciarsi indissolubilmente a quella dello zio: sono due facce del Sud Italia, due giovani poveri e in cerca di fortuna. Una frase, letta sul diario dell’assassina, assilla Leda.
Il giorno prima del delitto, Francesca aveva annotato: “Uccideresti un ragazzo di diciannove anni perché ti ama?”
Un romanzo serrato sulle nostre radici e sul desiderio che ci muove, un’indagine sulla forza inestinguibile della scrittura, che porta all’unica verità possibile: tutte le famiglie hanno un segreto da nascondere.

Giorgio Scianna

Dialogano con l’autore Enrico Ariemma, docente UNISA, Pina Viviani, consulente editoriale Einaudi

Cose più grandi di noi, Einaudi, 2019

Iniziano gli anni Ottanta, l’aria sta cambiando: Milano lo sa, e lo sa bene anche Marghe, che quando esce dal carcere trova suo padre ad aspettarla. Come una bambina ubbidiente ha seguito il consiglio dell’avvocato, dissociandosi dal gruppo armato in cui si è trovata coinvolta quasi per caso. Ma la scarcerazione non è una liberazione: pur di uscire ha tradito tutti – compreso il suo Pietro, di cui ha perso le tracce – e ora non sa piú chi è. E cosí, agli arresti domiciliari, scruta la casa di fronte, dove l’altra metà della sua famiglia continua a vivere. Questo libro è rivolto a chi, come Marghe, si avventura nell’impresa terribile e bellissima di trovare il proprio posto nel mondo. O a chi pensa di averlo già trovato.

A Milano si respira un’aria feroce. Le Brigate Rosse stanno perdendo la loro battaglia contro lo Stato, e proprio per questo il cono d’ombra della violenza può raggiungere chiunque. Lo sa bene Marghe, che a diciotto anni esce dal carcere e trova suo padre ad aspettarla. Ha dovuto parlare, raccontare ai giudici quel poco che sapeva per ottenere gli arresti domiciliari che sconterà in un trilocale proprio davanti a casa. Affacciandosi alla finestra, Marghe intravede la tavola apparecchiata, la madre e la sorella che abitano la vita di tutti i giorni, e soprattutto Martino – lo stralunato fratello di quattordici anni – che, in un modo inaspettato e pericoloso, la tiene in contatto con il mondo esterno. Perché da sola con il padre nel nuovo appartamento, Marghe scopre di essere ancora prigioniera. Delle tre stanze che segnano il suo perimetro di libertà, di un conflitto con la madre che gli altri non capiscono, ma soprattutto di se stessa. Perché Marghe, travolta da cose piú grandi di lei, ora ha addosso il marchio della traditrice. Giorgio Scianna torna a raccontare l’adolescenza come l’età piú rivoluzionaria della vita. Questa volta il suo sguardo si concentra sul momento cruciale degli anni di piombo e sulla storia di una famiglia messa di fronte alla prova piú dura. Dopo il successo di La regola dei pesci, Giorgio Scianna ha trovato una chiave intima e profonda per raccontare il terrorismo ai lettori di oggi.

Daria Colombo

Dialoga con l’autrice Francesca Campanile, avvocato

Cara premier ti scrivo, La nave di Teseo, 2019

Sette racconti che si leggono come un romanzo corale e parlano del nostro presente, delle sue criticità e delle nostre aspettative, di amori e distanze. Con uno stile limpido e diretto, una prosa intensa ed elegante, Daria Colombo raccoglie in queste pagine momenti di vite normali, comuni, colti e raccontati nella medesima giornata: vite affacciate sullo stesso Paese, nello stesso momento come un’istantanea del nostro tempo.
Che si tratti di un venditore ambulante o di un ragazzo del Sud in cerca di lavoro, che sia un musicista innamorato o una donna delusa che non rinuncia a combattere per un futuro sostenibile, che si parli della solitudine di un anziano o di un giovane omosessuale in lotta per la propria identità, i personaggi di Cara Premier ti scrivo vivono alla ricerca di una mappa per orientarsi in un mondo troppo distante da quello che avevano pensato, pronti – se la mappa non c’è – a disegnarla essi stessi, per non arrendersi al presente
e per mettere in salvo tutta la vita che c’è in ognuno di noi.
Dai dubbi amorosi alle incertezze emotive di chi si affaccia ai primi forti sentimenti, dall’incontro tra culture e radici diverse, fino all’impegno per un futuro più giusto, questi racconti sono legati da un unico filo rosso che percorre tutto il libro. Un filo che racconta un’Italia complessa e vitale, ferita ed esposta alle intemperie di questo tempo e alle sue trasformazioni, comunque sostenuta dalle spinte più nobili che abitano le azioni e le passioni delle persone di cui è ricco soprattutto l’universo femminile.

Paolo Crepet

Dialoga con l’autore Roberta Del Duca, psicologa

Passione, Mondadori, 2018

Una delle insidie più pericolose e sottovalutate della nostra epoca, in cui le nuove tecnologie digitali funzionano come un rallentatore cognitivo ed emotivo, è il progressivo deperimento – se non addirittura l’estinguersi – della passione. L’unico modo per non arrendersi a questa perdita è invocarla, provocarla, inseguirla, raccontarla. È quello che fa Paolo Crepet componendo un inventario di storie e riflessioni.

Roberto Maroni

Dialogano con l’autore Francesco Crispino, delegato alla cultura città di Agropoli e Annamaria Petolicchio, docente UNISA

Il rito Ambrosiano, Rizzoli, 2018

«La differenza tra Roma e Milano, tra rito romano e rito ambrosiano, sta tutta qua. Il primo è liturgia, lentezza, procedure. Il secondo concretezza, rapidità, efficienza.» È la lunga esperienza da ministro e da governatore della regione Lombardia a portare Roberto Maroni a questa conclusione. Ed è attraverso esempi di scelte improntate al pragmatismo e alla risoluzione di problemi reali che queste pagine tracciano l’elogio di un approccio alla politica privo di steccati ideologici, che non si pone come obiettivo una mera occupazione degli spazi del potere, capace di andare contro le rendite di posizione e le beghe di palazzo. Una netta distinzione, quella tra rito romano e rito ambrosiano, che si è evoluta nel tempo e che appare oggi, se possibile, ancora più accentuata: offuscata dal chiacchiericcio social, persa in un battibecco nevrastenico, la politica smarrisce la sua missione: migliorare la vita delle comunità che rappresenta, mossa solo da una passione innata e inderogabile. Superficialità, frettolosità e imprudenza non devono mettere a rischio la capacità di dialogo. Roberto Maroni punta il dito su cosa non ha funzionato nel nostro Paese e in Europa e su cosa oggi, nei primi mesi di governo giallo-verde, manca all’azione dell’esecutivo. E non risparmia consigli e suggerimenti ai due partiti di maggioranza.

Stefano Zecchi

Dialoga con l’autore Annamaria Petolicchio, docente UNISA

L’amore nel fuoco della guerra, Mondadori, 2018

“Una coincidenza ci illude che il mondo non sia tanto disordinato e casuale come sembra.” Inizia così il nuovo romanzo di Stefano Zecchi, con un incontro fortuito, l’imbattersi inaspettato ma allo stesso tempo fatale in una cartellina azzurra con un nome scritto a matita rossa in un angolo. Per non farsi cogliere impreparati dal destino, bisogna fare attenzione alle coincidenze che ci presenta, e così, piano piano, ricerca dopo ricerca, un semplice nome può diventare un titolo, e poi una persona, e infine una storia, che apre un nuovo scenario: la vita di Valerio. Dal suo struggente Diario di un musicista disarmato, affiorano le immagini affascinanti di una città, l’indimenticabile Zara, con la bellezza dei suoi campielli, delle chiese, dei palazzi affacciati sul mare. Un diario che racconta la storia di Valerio quando in un giorno d’autunno del 1943 vive l’ultima occasione di un grande amore che aveva lacerato la sua esistenza, sempre in bilico tra erotismo e innocenza. Un amore complicato, doloroso, attraversato da tradimenti e congiure in quegli anni difficili, che s’intreccia con la passione politica per la terra dalmata. E come un canto di libertà, ispirato dalla sua musica, Valerio sentirà la responsabilità di difendere, in un estremo tentativo, la Zara italiana e cosmopolita, offesa e poi dimenticata dalla Storia.

Fortunato Cerlino

Dialoga con l’autore Enrico Ariemma, docente UNISA

Se vuoi vivere felice, Einaudi, 2018

«Sei sicuro che in casa tua, nel cassetto di un mobile dimenticato, non nascondi una bomba inesplosa?»

Nella testa di un ragazzino cresciuto in mezzo alla strada, fra inseguimenti sul Califfone e sparatorie in pieno giorno, ogni cosa può diventare magica. Anche i dieci scudetti del Napoli vinti in solitaria palleggiando nel cortile. Anche la lotta fra san Giorgio e il drago sul muro della chiesa.

Siamo a Pianura, periferia di Napoli, negli anni Ottanta. Chi ci abita lo chiama il Far West. Fortunato ha dieci anni, una fame incontenibile – di cibo, di storie e d’amore – e un’immaginazione sfrenata. In famiglia lo chiamano ‘o strologo, quello che sa le cose. Da grande vorrebbe fare il cantante neomelodico. Ma anche l’attore. Pure l’astronauta non sarebbe male. Oppure può raccogliere da terra la Smith & Wesson 357 Magnum di Patrizio, ‘o figlio dô Bulldog, e mettersi a sparare come tanti altri. Vive in due stanzecon i genitori, i tre fratelli e la nonna, arrivata all’improvviso dopo che un sasso enorme è precipitato sul tetto di casa sua – cosí dicono i grandi – minacciando di sfondarle il soffitto. Quello che pochi sanno è che Fortunato ha un sogno piú grande di lui, qualcosa che lo tiene sveglio la notte. Andare lontano, schizzare via. Perché la vita corre, e va acchiappata. Fortunato Cerlino ha scritto un romanzo unico, vivissimo, scintillante di intelligenza creativa. Ogni istante vissuto attraverso gli occhi di questo bambino un po’ magico è pura meraviglia.

Cristina Cassar Scalia

Dialoga con l’autrice Massimiliano Amato, giornalista

La logica della lampara, Einaudi, 2019

Il vice questore Giovanna Guarrasi, detta Vanina, e i comprimari della squadra mobile di Catania ritornano nel secondo capitolo della saga poliziesca di Cristina Cassar Scalia. Tutto inizia prima dell’alba, quando il giornalista Sante Tammaro e il pediatra Manfredi Monterreale notano dalla barca, mentre pescano lungo la costa, movimenti sospetti sugli scogli e due uomini che abbandonano una valigia.

Mentre la spiccata intuizione di Tammaro lo spinge a chiedere un sopralluogo, in questura arriva una telefonata anonima. Una voce femminile allarmata, segnala un probabile omicidio avvenuto al numero civico 158, una villetta che risulta affittata dal proprietario, un nome importante della città, ad una donna scomparsa.

Vanina, cinefila, ossessionata da un passato mai superato e siciliana fino al midollo, affronta il caso trascinando il lettore in una storia coinvolgente

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